Forte espansione edilizia a Tirana. Grazie agli italiani

Grattacieli moderni o in costruzione, palazzoni governativi, moschee, chiese, teatri, nuovo stadio di calcio, piste ciclabili: si costruisce molto a Tirana, capitale dell’Albania. La città resta, comunque, legata  architettonicamente all’Italia. In passato da piazza Skanderber (con la statua dell’eroe nazionale conosciuto anche nei paesi albanesi del Molise) a Boulevard Deshmoret e da Kombit all’università si trova la base della presenza fascista con l’architetto Armando Brasini, che aveva progettato tra il 1927 e il 1943 il centro attorno ad un Cardo e un Decumano, di chiara origine romana. Ancora oggi italiani sono gli architetti Marco Casamonti e Giovanni Palazzi, che stanno costruendo il moderno stadio che sostituirà quello del 1939 realizzato da Gherardo Bosio, mentre l’impresa fiorentina Archea Associati ha costruito la Tid Tower, alta 85 metri. Accanto ai nuovi palazzi con le facciate colorate restano a Tirana e in altre città i vecchi edifici senza intonaco, i marcipiapiedi deteriorati, le strade strette e poco asfaltate. Una capitale antica (fondata nel 1614) e moderna (oggi 800 mila abitanti, un terzo dell’intera popolazione albanese).

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